costo delle case e dei mutui per il 2023

L’inflazione, i rincari sulle bollette e l’aumento del costo della vita stanno influenzando le scelte dei consumatori con notevoli ripercussioni in diversi settori, tra cui il mercato immobiliare. 

Secondo le previsioni degli operatori del settore, nel 2023 il mercato della casa, infatti, potrebbe registrare un significativo rallentamento.

Il 70% degli esperti del comparto immobiliare sostiene che nei prossimi dodici mesi si assisterà agli effetti negativi dell’inflazione, sia sulla domanda delle abitazioni che sui prezzi di vendita. 

Questo dato emerge dal “Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia” (3° trimestre 2022), realizzato da Banca d'Italia, Tecnoborsa e dall'Agenzia delle entrate.

L'indagine, che raccoglie i dati e le valutazioni fornite da 1.463 agenti immobiliari, riguarda l'andamento recente e le prospettive a breve termine del mercato immobiliare.

 

Calo dei prezzi di vendita
 

Nel periodo luglio-agosto-settembre 2022 se, da un lato, i prezzi delle abitazioni hanno segnato una certa stabilità, come sostenuto dal 67,7% degli operatori del settore, dall’altro il saldo tra coloro che guardano a un rialzo futuro delle quotazioni rispetto a chi invece prevede un ribasso dei listini risulta particolarmente ridotto. La quota, infatti, di coloro che sostengono un rialzo dei prezzi è scesa dall’11,6%, dell’indagine precedente, all’attuale 4,3%.

 

Aumento dei tassi di interesse
 

A rallentare la crescita del settore è soprattutto l’aumento dei tassi di interesse che sta provocando l’innalzamento dei mutui.

Secondo l’Osservatorio dell’agenzia delle Entrate, per il terzo trimestre 2022, il 49,2% degli acquisti di immobili è avvenuto tramite mutui. Il capitale di debito, contratto dai richiedenti per acquistare abitazioni, ammontava a quella data a circa 11,4 miliardi di euro, quasi 300 milioni di euro in meno dell’omologo trimestre del 2021 (-2,7%).

L’aumento dei tassi di interesse potrebbe quindi portare a un ridimensionamento della spesa e alla richiesta, da parte delle banche, di maggiori garanzie. Di conseguenza, per i consumatori, potrebbe diventare più complesso accedere al credito portando a una riduzione delle richieste di mutuo, che come abbiamo visto è uno degli strumenti più utilizzati per acquistare una casa. 

 

Le future tendenze del mercato: più affitti?
 

Secondo gli esperti il mercato sarà guidato dalle nuove tendenze abitative: domanda di spazi più grandi, soprattutto per chi lavora in smart-working; preferenza per le case in campagna; ricerca di abitazioni più sostenibili.

Molti utenti, inoltre, potrebbero valutare la possibilità di andare in affitto.

Quest’ultima opzione, infatti, potrebbe risultare, al momento, più conveniente, data la flessibilità dei contratti.

 

I rischi dell’affitto per i locatori
 

Tuttavia si tratta di una soluzione non esente da rischi, soprattutto per i locatori che devono trovare affittuari affidabili e gestire i diversi imprevisti.

Secondo i dati pubblicati dall’Unione dei piccoli proprietari italiani (UPPI), nel 2021, il 64% dei locatori, che hanno partecipato al sondaggio, hanno lamentato oltre i 12 mesi di arretrati. Gli altri partecipanti, invece, hanno segnalato: il 9% una morosità sino a 3 mesi; il 12%, da 4 a 7 mesi; il 16% da 8 a 12.